domenica 30 marzo 2014

Trovate due statue colossali del faraone Amenhotep III nella valle di Luxor.

Trovate due statue colossali del faraone Amenhotep III nella valle di Luxor.

Gli archeologi hanno portato alla luce due nuove colossali statue del faraone Amenhotep III nella città-tempio più famosa del mondo intero, Luxor.

I due impressionanti monoliti sono stati scolpiti dagli scultori egizi direttamente da due blocchi interi di quarzite rossa. Adesso una di esse è già stata rimessa in sesto, nel punto in cui, almeno secondo le ipotesi degli archeologi europei ed egiziani, era la sua originaria collocazione all’interno del tempio funerario del faraone Amenhotep III, posto sulla riva occidentale del Nilo.
Il tempio è già famoso per i due colossi raffiguranti il dio Memnon, antichi 3400 anni circa, che furono erette sempre durante il regno di Amenhotep III, il cui dominio segnò uno dei momenti più alti della civiltà egiziana.

“Il mondo fino ad ora sapeva dell’esistenza due Memnon colossali, ma da oggi si conoscono quattro colossi di Amenhotep III ‘‘. Ha detto l’archeologo di origine tedesco-armena, Hourig Sourouzian, che dirige il progetto di conservare il tempio di Amenhotep III .

Le due statue esistenti che che mostrano il faraone seduto erano già conosciute in tutto il mondo.
Le due nuove statue risistemate qualche giorno fa invece erano rimaste sepolte e distrutte in più pezzi da secoli di abbandono nel deserto, subendo numerosi danni da parte delle forze distruttive della natura come il terremoto e poi dall’acqua di irrigazione, dalle invasioni straniere fino ai moderni atti di vandalismo.
Ma adesso è stato possibile ricostruirne una quasi per intero, la quale mostra il faraone Amenhotep III seduto su di un trono decorato con geroglifici e abbellito dalla presenza di statue femminili poste agli angoli, forse la sposa stessa del faraone. Le sue dimensioni sono davvero mastodontiche: l’altezza raggiunge gli 11,5 m, con una base alta 1,5 m e larga 3,6 m, il peso si avvicina intorno alle 250 tonnellate.
Ma gli archeologi hanno spiegato che in realtà la statua è mutila: manca infatti la tipica doppia corona egizia, simbolo di regalità e potere religioso per eccellenza dei faraoni egiziani. Con l’aggiunta della doppia corona la la statua originale avrebbe raggiunto un’altezza di 13,5 metri e avrebbe pesato addirittura 450 tonnellate.













Wisteria Tunnel, la galleria dei glicini giapponese.


Wisteria Tunnel, la galleria di glicini giapponese.


A quattro ore di distanza da Tokyo sorge questo splendido giardino, dove gli alberi fioriti rendono magica anche una semplice passeggiata.
Un tunnel fatto di glicini, in cui perdersi, immersi nel profumo di questi splendidi fiori.  Siamo a Kitakyushu nel sud del Giappone, a 4 ore di distanza da Tokyo dove sorge il Wisteria Tunnel. Questa galleria si trova nel Kawachi Fuji Garden, un giardino che sembra più una cascata di fiori che un parco. Qui la bella stagione prende una forma unica, fatta di mille sfumature, mentre il tempo sembra quasi fermarsi, solo qualche flebile raggio di luce riesce a penetrare tra i rami.


Travel Notes - Wisteria Tunnel, la galleria di glicini giapponese….











Giardino a Butchart Gardens a Vancouver.

Butchart Gardens a Vancouver: i giardini più artistici del Canada.
Avete mai sentito parlare dei Butchart Gardens di Vancouver, in Canada? Nel caso vi trovaste da quelle parti, non perdete l’occasione di farci un salto: in primis, perchè il colpo d’occhio è notevole, così come la bellezza del luogo, poi perchè è molto bella anche la storia della nascita dei giardini stessi, ormai diventati un’attrazione turistica in grado di calamitare oltre un milione di visitatori l’anno.

Sarà che Vancouver è la città dove si vive meglio al mondo, sarà il clima favorevole, l’estrema cura che viene tributata a tutta la vegetazione: insomma, i Butchart Gardens sono uno di quei luoghi dei quali innamorarsi è molto facile.
Immaginate una cava di calcare: ecco, tutta la storia di questi famosi giardini parte da lì. E dall’idea di una donna, Jennie Butchart appunto, di abbellire la cava una volta esaurita (il marito aveva un cementificio, per cui il calcare era fondamentale e utilizzato in grandi quantità).
I Butchart Gardens nascono quindi come giardini privati: inizialmente ospitano piante e arbusti che gli omonimi coiniugi raccoglievano in giro per il mondo. A forza di aggiungere piante, alberi, fiori, cespugli, i giardini si sono estesi notevolmente (ad oggi occupano 55 dei 130 acri di proprietà).
Oggi i giardini sono ancora di proprietà della famiglia Butchart e sono stati dichiarati Sito storico nazionale del Canada. Inutile dire che, a seconda della stagione dell’anno, troverete dei giardini diversi: molto verde in primavera e estate, atmosfera natalizia a dicembre e i classici colori aranciati in autunno.