venerdì 4 aprile 2014

Amedeo Modigliani

"Bisogna conoscere l’anima delle persone per ammirarne il volto."

· Amedeo Modigliani · “Ritratto di Jeanne Hebuterne” 

· 1919 · cm 55 x cm 38 · collezione privata ·



Giudizio:

"Quando state puntando un dito per condannare, accusare, e biasimare qualcun altro dimenticate che tre dita sono puntate indietro verso di voi."

· Kay Pollak · Nessun incontro è un caso ·






I libri prendono vita.


I libri prendono vita nelle fotografie di Joel Robinson

Libri che prendono materialmente vita, così come immaterialmente prendono vita dentro di noi mentre li leggiamo. È questo il significato della serie fotografica di Joel Robinson – un vero e proprio inno ai libri – in cui riesce a portarci per mano in un mondo fatto di sogni, storie e – ovviamente – parole.















La piscina naturale più pericolosa del mondo.


La piscina del Diavolo: la più pericolosa del mondo.


Le cascate Vittoria, o Victoria Falls, sono tra le più suggestive e spettacolari del mondo. Il loro fronte è lungo più di un chilometro e mezzo, sono alte ben 128 metri e le alimenta il fiume Zambesi.
Le cascate segnano il confine naturale tra lo Zambia e lo Zimbabwe e sono state nominate patrimonio dell’umanità dall’UNESCO per la loro bellezza unica nel mondo. Fanno parte di due parchi naturali africani: il Mosi-oa-Tunya National Park in Zambia ed il Victoria Falls National Park in Zimbabwe.
Il corso del fiume Zambesi ha numerose isolette coperte di vegetazione che aumentano vicino alle cascate. Sono proprio queste isolette naturali, nate dall’accumulo di detriti, che suddividono il corso d’acqua formando ben 4 cascate che si gettano in dirupo formando una nebbia di gocce d’acqua che sale ed è visibile anche da una distanza di 40 km.
Molti turisti si recano alla Devil’s Pool: una piscina naturale in cima alle cascate Vittoria. La piscina del Diavolo è adiacente a Livingstone Island sul lato dello Zambia del fiume Zambesi. E ‘qui che David Livingstone, appena vide le Victoria Falls, disse “Una scena così bella che deve essere stata guardata dagli angeli nel loro volo“. Per arrivare all’isola di Livingstone si prende una barca a motore dal pianerottolo al Royal Livingstone.

Buon viaggio e molta prudenza!

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La magia del Parco Güell.

Parco Güell.
Il Parco Güell (in catalano Parc Güell) è una delle realizzazioni dell'architetto Antoni Gaudí a Barcellona che appaiono nell'elenco dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. Progettato agli inizi del Novecento, sarebbe dovuto diventare una città-giardino. È un parco pubblico con all'interno un museo a cielo aperto, visitabile tutto l'anno, e uno dei monumenti-simbolo della città catalana, con un'alta frequentazione turistica. Dal 25 ottobre 2013 l'ingresso alla zona monumentale è a pagamento.

Realizzato tra il 1900 e il 1914, doveva essere all'origine una specie di città-giardino sul modello inglese. Fu commissionato a Gaudí dal suo mecenate, l'industriale Eusebi Güell, che aveva comprato una collina (El Carmel) a nord della città. Il progetto complessivo dell'insediamento prevedeva alloggi, studi, una cappella ed un parco, per un totale di 60 abitazioni, ma fu acquistato solo uno dei lotti e furono completate solo due abitazioni. In una delle due abitazioni già edificate abitò per molti anni lo stesso Gaudí, con il padre e la figlia della sorella, fino al suo trasloco definitivo nel cantiere della Sagrada Família. La città di Barcellona lo acquistò nel 1922, trasformandolo in parco pubblico.
Gaudí cercò di conservare l'andamento naturale del terreno in rilievo, lasciando libero sfogo alla sua immaginazione, generando un’opera originale dal profilo sinuoso. Per la sua costruzione fece impiego di variopinte ceramiche di recupero e pezzi di vetro, utilizzati come tessere di mosaici colorati, assieme alle sue sculture in calcestruzzo, che rappresentano tutto un universo di animali fantastici, rifacendosi in maniera chiara al concetto del pittoresco.
Fedele al suo stile, Gaudí creò un’opera che si integra nella natura e che la riproduce: tra gli esempi la passeggiata coperta con delle colonne che hanno le forme dei tronchi degli alberi o delle stalattiti, le fontane e le arcate artificiali di roccia.
In cima alla scalinata principale con la fontana a forma di salamandra (simbolo dell'alchimia e del fuoco) si trova la sala ipostila, realizzata come un tempio classico greco. Questa sala, chiamata anche sala delle 100 colonne (benché soltanto 85 siano state completate), si situa sotto la piazza centrale del parco. La piazza è delimitata da un sedile sinuoso come un serpente di 150 m di lunghezza. Su questa panchina straordinaria, seduti in curva, si è al riparo e si vedono i propri vicini, in uno spazio intimo, pur avendo la vista sul resto della panchina.
Nelle altre zone del parco Gaudí creò spazi altrettanto fantastici, dove ponti in cemento armato sembrano strutture ottenute dalla scultura della roccia, dissimulando così l'incredibile sforzo architettonico.

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