sabato 15 marzo 2014


Yosemite in time-lapse.

Un viaggio di oltre 300 chilometri nello Yosemite National Park. 

Il progetto fotografico di Colin Delehanty e Sheldon Neill è stato sviluppato e completato in 10 mesi, con più di 45 giorni trascorsi nel parco per le riprese. In questo nuovo progetto Colin e Sheldon sono riusciti a immortalare quello che è secondo loro è il vero spirito del parco, e ce l'hanno fatta allontanandosi dai percorsi più battuti in favore di zone meno note. Gli autori ci guidano così, minuto dopo minuto, nel viaggio all'interno dello Yosemite National Park.

Dopo una scarpinata di cinque ore i due fotografi sono arrivati vicino a Echo Peaks, che con i suoi 3.372 metri è uno dei punti più elevati di tutta la Cathedral Range, per catturare le prime immagini che ci introducono nel parco. Il sentiero più vicino a questo luogo si trova a quasi 6 chilometri di distanza, e passando per la Echo Ridge si arriva a Unicorn Peak.

"Si congelava, ma è stato uno dei nostri viaggi più memorabili. C'era molto vento e il tramonto è stato fantastico. Siamo stati fortunati perché siamo riusciti a ritrarre anche una Sierra Wave [un'onda orografica], fenomeno che non si verifica poi così spesso". 

Con i suoi 3.024 metri non si tratta certo della montagna più alta del parco, ma certo è quella che fornisce la vista più unica, premiando l'impegnativa camminata per raggiungerla: si trova infatti a 22 chilometri di distanza dalla valle. "Mi sono arrampicato nella neve senza le scarpe adatte", spiega Delehanty ridendo. "L'area che ho attraversato per raggiungere Clouds Rest non riceve molto sole durante il giorno. Da lassù mi sono davvero reso conto di quanto sia grande il parco, e ho cercato di riconoscere i luoghi segnati sulla mappa. Ci sono rimasto per 24 ore, e non era previsto, quindi ho sciolto un po' di neve per avere qualcosa da bere e mi sono rilassato aspettando il tramonto del giorno successivo".

"Quando siamo arrivati sulla cima c'era così tanta nebbia che non riuscivamo a vedere nulla", spiega Neill. "La Diving Board era l'unica area con un minimo di visibilità, e quando abbiamo finito le riprese io avevo la schiena completamente ghiacciata".













Qui di seguito alcune immagini prese da Travel Notes direttamente dal Video.

Si consiglia la visione del video a tutto schermo.
Buona serata.

http://vimeo.com/87701971

La spiaggia di vetro In California.

La spiaggia di vetro In California, a Mendocino, una spiaggia incantevole con una storia davvero particolare.

La spiaggia di Mendocino dal 1959 al 1967, era diventata una vera e propria discarica abusiva a cielo aperto, luogo in cui veniva gettato ogni tipo di immondizia. Ma negli anni ‘70 la popolazione decise di ripulire almeno parzialmente la spiaggia nella quale però rimasero dei frammenti di vetro e cocci di ogni tipo. Al resto ci ha pensato il mare che per tutti questi anni ha modellati i vetri frantumati rimasti sul posto rendendoli tondeggianti e innocui per coloro che vi camminano sopra. Ma Madre Natura non si è limitata solo a questo miracolo, ha fatto ben altro: Infatti essendo ormai la spiaggia formata da vetri modellati e sassi, quando ci batte il sole si generano dei fenomeni di riflessi luminosi dai colori fantastici e ciò ha iniziato a richiamare numerosi turisti incuriositi. 

La spiaggia di Mendocino nel 2003 è stata dichiarata area protetta dallo stato della California.

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