L'Orologio Planetario ritrovato.
L’orologio planetario di Macerata è un immenso quadrante blu a cerchi concentrici, che indica l’ora, le fasi lunari e il movimento dei corpi celesti.
Quello che da oggi ha ripreso a battere sulla torre civica, dopo 133 anni di attesa, e’ la copia perfetta dell’orologio realizzato nel 1571, dai fratelli Ranieri di Reggio Emilia.
“Questo e’ il più’ bello del mondo”, ha detto commosso l’artigiano mantovano, che aveva già fatto ripartire due orologi astronomici, quello di piazza delle Erbe a Mantova e quello dei Mori a Venezia. Una pazienta messa a punto di quattromila pezzi per un diametro di tre metri: una serie di ingranaggi estremamente sofisticata, che danno vita a un vero e proprio spettacolo armonico, all’interno del quale tutto deve tornare con precisione.
L’orologio planetario di Macerata e’ un immenso quadrante blu a cerchi concentrici, che indica l’ora, le fasi lunari e il movimento dei corpi celesti, e poi le due porticine da dove escono l’angelo con la tromba che annuncia i tre magi, sovrastate dalla nicchia con il cielo stellato dove trova posto la madonna con il bambino. Sei diversi treni di movimento governano le complesse operazioni della macchina oraria: l'azionamento del carillon, i colpi che scandiscono le ore e le mezzore, l’uccello Cesare che fa suonare la piccola campana, il carosello della giostra con l’angelo e i re magi, l’avanzamento della lancetta nel quadrante orario, i movimenti dei dischi dei corpi celesti e del drago. E’ proprio quest’ultima funzione, la possibilità cioè di visualizzare il moto apparente dei corpi celesti attorno alla terra, a fare di questo dispositivo un esemplare unico tra gli orologi da torre rinascimentali. Per ricostruirlo, nel ventunesimo secolo, e’ stato necessario un investimento di circa 800mila euro per poco più di un anno di lavoro, che ha coinvolto anche l’università di Macerata e il museo nazionale di storia della scienza di Firenze.