martedì 24 febbraio 2015

Ho imparato che...

Ho imparato

Che crescere non significa solo fare l’anniversario
Che il silenzio è la miglior risposta quando si sente una stupidaggine
Che lavorare non significa solo guadagnare soldi
Che gli amici si conquistano mostrando chi realmente siamo
Che i veri amici stanno con noi fino alla fine

Che le cose peggiori spesso si nascondono attraverso una buona apparenza
Che la natura è la cosa più bella di questa vita
Che quando penso di sapere tutto ancora non so’ niente
Che un solo giorno può essere più importante di molti anni
Che si può conversare con le stelle

Che ci si può confessare alla luna
Che si può viaggiare nell’infinito
Che è salutare sentire buone parole
Che anche ad essere gentili fa bene alla salute
Che è necessario sognare

Che si può essere bambini tutta la vita
Che il nostro essere è libero
Che Dio non vieta nulla in nome dell’amore
Che giudicarsi non è importante quando realmente importa è la pace interiore
E finalmente ho appreso… che non si può morire per imparare a vivere.

· W.Shakespeare ·


Pertini

"L'Italia, a mio avviso, deve essere nel mondo portatirice di pace: si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, si colmino i granai di vita per milioni di creature umane che lottano contro la fame. Il nostro popolo generoso si è sempre sentito fratello a tutti i popoli della terra. Questa è la strada, la strada della pace che noi dobbiamo seguire." 

Sandro Pertini


Sandro Pertini


25 settembre 1896 – 24 febbraio 1990
Alessandro Pertini, detto Sandro.



Sandro Pertini

25 settembre 1896 – 24 febbraio 1990
Alessandro Pertini, detto Sandro.



Sandro Pertini

25 settembre 1896 – 24 febbraio 1990
Alessandro Pertini, detto Sandro.



mercoledì 18 febbraio 2015

PACE

"I bambini che hanno visto la guerra 
sono l’unica speranza di pace."

Papa Giovanni Paolo II



Ama e ridi se amor risponde, piangi forte se non ti sente...

"Ama e ridi se amor risponde, piangi forte se non ti sente...”

Via del Campo.
Auguri a Fabrizio de André, 18 febbraio 1940



Fabrizio De André

"Per me, una persona eccezionale 
è quella che si interroga sempre, 
laddove gli altri vanno avanti come pecore.
" 

Fabrizio Cristiano De André 
(Genova, 18 febbraio 1940 – Milano, 11 gennaio 1999) 
è stato un cantautore, compositore, poeta e scrittore italiano.













venerdì 13 febbraio 2015

Marcel Proust

«Forse non ci sono giorni della nostra adolescenza vissuti con altrettanta pienezza di quelli che abbiamo creduto di trascorrere senza averli vissuti, quelli passati in compagnia del libro prediletto […] un ricordo talmente dolce […] che ancora oggi, se ci capitano tra le mani i libri di un tempo, li sfogliamo come fossero gli unici calendari conservati dei giorni passati e ci aspettiamo di vedere, riflessi sulle loro pagine, le case e gli stagni che non esistono più.»

· incipit del saggio Sur la lecture, Marcel Proust ·



L'essenziale è invisibile agli occhi.

L'essenziale è invisibile agli occhi.

Il progetto della fotografa Lara Zankoul che illustra Il suo ultimo lavoro dietro alla macchina fotografica chiamato "The Unseen", l'invisibile: "un progetto che punta a svelare quel che l'occhio non può vedere" spiga.

"Come un iceberg, di cui si vede solo la punta, ma non tutto quello che si nasconde sott'acqua...". Lara vede la fotografia come un mezzo per evadere dalla quotidianità e nelle sue immagini cerca di superare i confini del reale. Come con "The Unseen", dove l'acqua copre per metà il corpo di donne e ragazzi, "scoprendo segreti inconfessati"













Il Dottor Zivago.

“Credo che non ti amerei tanto se in te non ci fosse nulla da lamentare, nulla da rimpiangere. Io non amo la gente perfetta, 
quelli che non sono mai caduti, non hanno mai inciampato. 
La loro è una virtù spenta, di poco valore. 
A loro non si è svelata la bellezza della vita”.

Il Dottor Zivago, Boris Pasternak








Volontà:

"Esiste dentro di noi una forza chiamata "volontà", 
capace di portarci dove nemmeno il pensiero a volte osa arrivare."

Antonio Cuomo



Ci sono momenti nella vita...

Oriana Fallaci, La rabbia e l'orgoglio

"A me dà fastidio perfino parlare di due culture: metterle sullo stesso piano come se fossero due realtà parallele, di uguale peso e di uguale misura. Perché dietro la nostra civiltà c'è Omero, c'è Socrate, c'è Platone, c'è Aristotele, c'è Fidia. C'è l'antica Grecia col suo Partenone e la sua scoperta della Democrazia. C'è l'antica Roma con la sua grandezza, le sue leggi, il suo concetto della legge. Le sue sculture, la sua letteratura, la sua architettura. I suoi palazzi e i suoi anfiteatri, i suoi acquedotti, i suoi ponti, le sue strade…"






martedì 3 febbraio 2015

Rosso Istanbul, Ferzan Ozpetek.


Ferzan Özpetek 
3 febbraio 1959. 
Regista e sceneggiatore turco.

“Amore. Che cos'ho imparato sull'amore?
 
Quello che ho imparato sull'amore e' che l'amore esiste. Che non dimentichiamo mai le persone che abbiamo amato, perché rimangono sempre con noi; qualcosa le lega a noi in modo indissolubile, anche se non ci sono più. Ho imparato che ci sono amori impossibili, amori incompiuti, amori che potevano essere e non sono stati. Ho imparato che è meglio una scia bruciante, anche se lascia una cicatrice: meglio l'incendio che un cuore d'inverno. Ho imparato... Che è possibile amare due persone contemporaneamente. A volte succede: ed è inutile resistere, negare, o combattere. Ho imparato che l'amore non è solo sesso: e' molto, molto di più. Ho imparato che l'amore non sa ne' leggere ne' scrivere. Che nei sentimenti siamo guidati da leggi misteriose, forse li destino o forse un miraggio, comunque qualcosa di imperscrutabile e inspiegabile. Perché, in fondo, non esiste mai un motivo per cui ti innamori. Succede e basta. E' un entrare nel mistero: bisogna superare il confine, varcare la soglia. E cercare di rimanerci, in questo mistero, il più a lungo possibile...

E lui come si sente? Lui si sente all'improvviso come svuotato. Si sente stanco... Perché' ad un tratto affiora in lui, insopprimibile, la nostalgia di quello che è stato, lo struggimento degli amori impossibili, l'amarezza dei piccoli tradimenti degli amici, l'ossessione degli squilli di un cellulare che non tace mai, a cui non può e non sa sottrarsi...

E cosa consiglierebbe a lei?
Le direbbe parti, vai a sud. Il più a sud possibile. In un posto dove il mare abbia un colore che ti accarezzi e che ti faccia bene. In un posto dove ci sia solo una locanda, un ristorante con il pesce appena pescato, un vino bianco senza etichetta che magari sa un po' di resina. Un posto dove sedersi a guardare un tramonto... O magari l'alba... Un posto dove chiudere gli occhi al sole e lasciar parlare il corpo... Forse questo posto esiste solo dentro di noi. Ed è lì che dobbiamo provare. Cercarlo. E se non riusciamo a trovarlo, bisogna inventario. Perché a volte non serve partire, fuggire. Il vero altrove, spesso, e' dove già siamo, e possiamo trovarlo solo se abbiamo la forza di affrontarlo. Muoversi da fermi accettando la realtà. E solo così cambiarla. Muoversi da fermi o fare le valigie per il mondo. Un passo dopo l'altro.

E quando trovi il coraggio di raccontarla, la tua storia, tutto cambia. Perché nel momento stesso in cui la vita si fa racconto, il buio si fa luce,e la luce ti indica una strada. E adesso lo sai, il posto caldo, il posto al sud sei tu.”

· Rosso Istanbul, Ferzan Ozpetek ·