lunedì 3 novembre 2014

Sogni.

"Questo è il colore dei miei sogni" 

· Joan Miró · 1925 ·



La mia comicità a volte è involontaria...

"La mia comicità a volte è involontaria, è irresistibile. Viene da sola, nei momenti più impegnati: perfino quando piango. Sarà che sono una persona che si prende molto in giro, io derido tutte le mie debolezze, i miei dubbi, le mie paure e il mio terrore di essere ridicola, la mia contraddittorietà. I personaggi che ho fatto nei miei film più belli come La ragazza con la pistola, Amore mio aiutami, Dramma della gelosia, sono nati da me, dalla mia personalità: sono io… e gli autori lo sanno."

Monica Vitti.


A Silvia di Giacomo Leopardi.

"A Silvia" 

« Con il ricordo di Silvia, e del tacito e vaghissimo amore fantasticato per lei, il poeta ricrea tutta la indefinita bellezza delle speranze e dei sogni che nutrirono la sua giovinezza: ora di essi non resta più nulla di fronte al silenzio e alla desolazione che la vita ha diffuso nel suo animo. »

Silvia, è divenuta il simbolo eterno di questo duplice volto dell'esistenza, 
quello della promessa e quello del disinganno. 



“A Silvia” la poesia scritta a Pisa da Giacomo Leopardi" 
A Silvia.

Silvia, rimembri ancora
quel tempo della tua vita mortale,
quando beltà splendea
negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
e tu, lieta e pensosa, il limitare
di gioventù salivi? 


Sonavan le quiete
stanze, e le vie d'intorno,
al tuo perpetuo canto,
allor che all'opre femminili intenta
sedevi, assai contenta
di quel vago avvenir che in mente avevi.
Era il maggio odoroso: e tu solevi
così menare il giorno. 


Io gli studi leggiadri
talor lasciando e le sudate carte,
ove il tempo mio primo
e di me si spendea la miglior parte,
d’in su i veroni del paterno ostello
porgea gli orecchi al suon della tua voce,
ed alla man veloce
che percorrea la faticosa tela.
Mirava il ciel sereno,
le vie dorate e gli orti,
e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Lingua mortal non dice
quel ch’io sentiva in seno. 


Che pensieri soavi,
che speranze, che cori, o Silvia mia!
Quale allor ci apparia
la vita umana e il fato!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
un affetto mi preme
acerbo e sconsolato,
e tornami a doler di mia sventura.
O natura, o natura,
perché non rendi poi
quel che prometti allor? perché di tanto
inganni i figli tuoi? 


Tu pria che l’erbe inaridisse il verno,
da chiuso morbo combattuta e vinta,
perivi, o tenerella. E non vedevi
il fior degli anni tuoi;
non ti molceva il core
la dolce lode or delle negre chiome,
or degli sguardi innamorati e schivi;
né teco le compagne ai dì festivi
ragionavan d’amore. 


Anche perìa fra poco
la speranza mia dolce: agli anni miei
anche negaro i fati
la giovinezza. Ahi come,
come passata sei,
cara compagna dell’età mia nova,
mia lacrimata speme!
Questo è il mondo? questi
i diletti, l’amor, l’opre, gli eventi,
onde cotanto ragionammo insieme?
questa la sorte delle umane genti?
All’apparir del vero
tu, misera, cadesti: e con la mano
la fredda morte ed una tomba ignuda
mostravi di lontano.

Giacomo Leopardi


Monica Vitti

"Dicono che il mondo è di chi si alza presto. 

Credo invece che sia di chi è felice di alzarsi."


Monica Vitti

Il giorno 03 novembre 1931 nasceva: Monica Vitti.

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Un sorriso mi fa sperare.

“I colori, i suoni, gli sguardi raccontano il nostro tragitto. 
Un colore mi può incantare, 
uno sguardo mi può innamorare, 
un sorriso mi fa sperare.”

Il giorno 03 novembre 1931 nasceva: Monica Vitti.