domenica 11 maggio 2014

Bambini e animali...

Bambini e animali: una relazione importante e… terapeutica.

E’ ormai noto che l’interazione con gli animali ha effetti benefici sulla crescita dei bambini.

Accompagnare la crescita dei nostri bambini con la presenza di un animale può rappresentare un valore aggiunto all’educazione e al tipo di esperienze che intendiamo far vivere ai nostri figli. Un animale, infatti, educa alla “diversità”, perché dimostra al bambino che non esistiamo soltanto noi umani, ma anche altri esseri viventi che meritano rispetto e che sono in grado di offrirci molto dal punto di vista affettivo.Tuttavia, la scelta di adottare un cucciolo (o un animale in genere) non deve essere presa alla leggera: la prima cosa da insegnare ad un bambino è infatti l’enorme responsabilità che un animale comporta. Un cane o un gatto necessitano di cure e attenzioni e non devono essere considerati “giocattoli”, piuttosto, è opportuno paragonarli a dei compagni di vita e di avventure, ma sempre nel reciproco rispetto della loro specifica natura.

Qui per voi alcune immagini selezionate. :))

























Supplica a mia madre.

Pier Paolo Pasolini, Supplica a mia madre 
Da Poesia in forma di rosa.
·
È difficile dire con parole di figlio
ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio.

Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore,
ciò che è stato sempre, prima d’ogni altro amore.

Per questo devo dirti ciò ch’è orrendo conoscere:
è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.

Sei insostituibile. Per questo è dannata
alla solitudine la vita che mi hai data.

E non voglio esser solo. Ho un’infinita fame
d’amore, dell’amore di corpi senza anima.

Perché l’anima è in te, sei tu, ma tu
sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù:

ho passato l’infanzia schiavo di questo senso
alto, irrimediabile, di un impegno immenso.

Era l’unico modo per sentire la vita,
l’unica tinta, l’unica forma: ora è finita.

Sopravviviamo: ed è la confusione
di una vita rinata fuori dalla ragione.

Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire.
Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile…
·



Scritti corsari 1975.

"Forse qualche lettore troverà che dico delle cose banali. Ma chi è scandalizzato è sempre banale. E io, purtroppo, sono scandalizzato. Resta da vedere se, come tutti coloro che si scandalizzano (la banalità del loro linguaggio lo dimostra), ho torto, oppure se ci sono delle ragioni speciali che giustificano il mio scandalo."

· Pier Paolo Pasolini ·



Scritti corsari 1975

"lo non ho alle mie spalle nessuna autorevolezza: se non quella che mi proviene paradossalmente dal non averla o dal non averla voluta; dall'essermi messo in condizione di non aver niente da perdere, e quindi di non esser fedele a nessun patto che non sia quello con un lettore che io del resto considero degno di ogni più scandalosa ricerca." 

· Pier Paolo Pasolini ·

"Scritti Corsari"

Omaggio a Pierpaolo Pasolini e gli "Scritti Corsari"

Pier Paolo Pasolini · La saggistica · Scritti corsari 1975.

Scritti corsari è l'ultimo libro pubblicato da Pasolini (fu in libreria subito dopo la sua morte, Pasolini ne aveva già revisionato le bozze presso l'editore Garzanti) ed è molto più che una raccolta di articoli, interviste, recensioni. Piuttosto un libro che il lettore deve ricostruire: "È lui che deve rimettere insieme i frammenti di un'opera dispersa e incompleta. È lui che deve ricongiungere i passi lontani che però si integrano." Nati dall'occasione, questi scritti hanno una singolare unità, anche perché nei fili che ne compongono il tessuto è sempre ben visibile "l'arte scontrosa o mestiere" dell'autore. 

Il vero scandalo di questi scritti è nella loro severità. Essi toccano fatti che coinvolgono, in modo patente o oscuro, la vita e la coscienza di milioni di uomini. Sono duri, aspri, "scandalosi" argomenti che Pasolini affronta senza indulgenza, senza approssimazioni. Il lettore degno della "scandalosa ricerca" trova qui degli scritti di "attualità" certo non effimeri, in cui si cerca di decifrare la fisionomia degli anni a venire. La tragica morte dello scrittore e le reazioni che ne sono seguite rivelano la terribile qualità profetica, il sicuro presagio nascosti in questo libro.





Omaggio a Pierpaolo Pasolini.


Il sentimento filiale di Pasolini per sua madre è stato sempre intensissimo. In uno scritto a macchina, trovato postumo fra le sue carte, aveva scritto:

“Ogni volta che mi chiedono di raccontare qualcosa su mia madre, di ricordare qualcosa di lei, è sempre la stessa immagine che mi viene in mente.
Siamo a Sacile, nella primavera del 1929 o del 1931, rata mamma e io camminiamo per il sentiero di un prato abbastanza fuori dal paese; siamo soli, completamente soli.

Intorno a noi ci sono i cespugli appena ingemmati, ma con l’aspetto ancora invernale; anche gli alberi sono nudi, e, attraverso le distese dei tronchi neri, si intravedono in fondo le montagne azzurre. 


Ma le primule sono già nate. Le prode dei fossi ne sono piene. Ciò mi dà una gioia infinita che anche adesso, mentre ne parlo, mi soffoca. 

Stringo forte il braccio di mia madre (cammino infatti a braccetto con lei) e affondo la guancia nella povera pelliccia che essa indossa: in quella pelliccia sento il profumo della primavera, un miscuglio di gelo e di tepore, di fango odoroso e di fiori ancora inodori, di casa e di campagna. Questo odore della povera pelliccia di mia madre è l’odore della mia vita”



(Susanna Colussi, era originaria di Casarsa, nel Friuli. La sua famiglia era di antica origine contadina.)

· da Enzo Siciliano, Vita di Pasolini, Oscar Mondadori, 2005 p.41 ·

Su Travel Notes in: 
Omaggio a Pierpaolo Pasolini