venerdì 1 maggio 2015

L'orologio Planetario.

L'Orologio Planetario ritrovato.

L’orologio planetario di Macerata è un immenso quadrante blu a cerchi concentrici, che indica l’ora, le fasi lunari e il movimento dei corpi celesti.

Quello che da oggi ha ripreso a battere sulla torre civica, dopo 133 anni di attesa, e’ la copia perfetta dell’orologio realizzato nel 1571, dai fratelli Ranieri di Reggio Emilia. 
“Questo e’ il più’ bello del mondo”, ha detto commosso l’artigiano mantovano, che aveva già fatto ripartire due orologi astronomici, quello di piazza delle Erbe a Mantova e quello dei Mori a Venezia. Una pazienta messa a punto di quattromila pezzi per un diametro di tre metri: una serie di ingranaggi estremamente sofisticata, che danno vita a un vero e proprio spettacolo armonico, all’interno del quale tutto deve tornare con precisione. 
L’orologio planetario di Macerata e’ un immenso quadrante blu a cerchi concentrici, che indica l’ora, le fasi lunari e il movimento dei corpi celesti, e poi le due porticine da dove escono l’angelo con la tromba che annuncia i tre magi, sovrastate dalla nicchia con il cielo stellato dove trova posto la madonna con il bambino. Sei diversi treni di movimento governano le complesse operazioni della macchina oraria: l'azionamento del carillon, i colpi che scandiscono le ore e le mezzore, l’uccello Cesare che fa suonare la piccola campana, il carosello della giostra con l’angelo e i re magi, l’avanzamento della lancetta nel quadrante orario, i movimenti dei dischi dei corpi celesti e del drago. E’ proprio quest’ultima funzione, la possibilità cioè di visualizzare il moto apparente dei corpi celesti attorno alla terra, a fare di questo dispositivo un esemplare unico tra gli orologi da torre rinascimentali. Per ricostruirlo, nel ventunesimo secolo, e’ stato necessario un investimento di circa 800mila euro per poco più di un anno di lavoro, che ha coinvolto anche l’università di Macerata e il museo nazionale di storia della scienza di Firenze.








EXPO e L’Albero della Vita

Expo 2015. 
L’Albero della Vita si accende.

Ecco le immagini dell’Albero della Vita illuminato nella notte di apertura dell’Esposizione Universale. Molto scenografico con giochi di acqua e di luce a ritmo di musica.

La struttura dell’Albero della Vita, la macchina scenica di legno e acciaio che offrirà 1260 spettacoli nei sei mesi di Expo, creato per diventare il simbolo, o meglio l’icona del Padiglione Italia all’Esposizione Universale, offrirà ogni giorno, ogni ora, spettacoli da cinque minuti e da 15 la notte, con musica, giochi d’acqua, ed effetti speciali.




Cos’è l’Albero della Vita

Da un disegno di Michelangelo il simbolo di Padiglione Italia

La grande chioma svetta verso il cielo, a 37 metri di altezza, sorretta da un complesso ed elegante intreccio di legno e acciaio. Sarà per sei mesi il richiamo potente e suggestivo delle centinaia di migliaia di visitatori dell’Esposizione universale di Milano.
La grande struttura in legno e acciaio si erge al centro di Lake Arena, specchio d’acqua su cui si affacciano ampie gradinate, il maggiore spazio open air dell’area. L’opera è situata al termine del Cardo, uno dei due assi principali di Expo, una delle principali vie d’accesso al sito. L’Albero è di fronte a Palazzo Italia, luogo di rappresentanza dello Stato e del governo italiano.

La struttura dell’Albero della Vita affonda le radici in uno dei periodi artistici più fervidi dell’arte italiana, il Rinascimento. Sul finire degli anni Trenta del XVI secolo, Michelangelo risistemava Piazza del Campidoglio su incarico papale, donandole una nuova forma e prevedendo una pavimentazione che eliminasse lo sterrato esistente. Proprio per questo pavimento, l’artista concepì e disegnò una struttura complessa e simbolica che, partendo da un disegno a losanghe, culmina in una stella a dodici punte indicante le costellazioni.

Proprio da questo disegno michelangiolesco, Marco Balich, direttore artistico di Padiglione Italia nonché produttore di grandi eventi e regista, ha mutuato la forma dell’Albero della Vita, una grandiosa costruzione a metà tra monumento, scultura, installazione, edificio, opera d’arte che oltre al Rinascimento rimanda a simbologie più complesse e comuni a numerose culture, per cui l’Albero della Vita è simbolo della Natura Primigenia, la grande forza da cui è scaturito il tutto.

Mon è solo tradizione e simbologia religiosa: è anche il segno di uno slancio rivolto al futuro, all’innovazione e alla tecnologia. La struttura nasce fin dall’inizio come icona interattiva destinata a catturare l’immaginario del visitatore e creare una rete di connessioni tra i vari padiglioni di Expo 2015. Ad animarla saranno una serie di effetti speciali realizzati con le più avanzate tecnologie di spettacolo. Dall’Albero della Vita partiranno tutte le manifestazioni del palinsesto del Padiglione Italia.

Qui di seguito alcune immagini.