mercoledì 12 febbraio 2014

Modern Celebrities in Retro Style.

Ormai dal 1981 in questo periodo si tiene la nota rassegna del cinema indipendente made in Usa ideata e organizzata da Robert Redford a Park City nello Utah, il Sundance Film Festival.
E per l’edizione del 2014, partita il 16 e che oggi 26 gennaio volge al termine, oltre alle tante promozioni le star presenti hanno posato per un photoshoot dal gusto retrò-vintage.
Da Anne Hathaway, Kristen Stewart, Selena Gomez, Mark Ruffalo, Diane Kruger, Jesse Eisenberg, Michael Pitt, Elijah Wood, Maggie Gyllenhaal, Glenn Close ed altri e in scatti realizzati dalla fotografa Victoria Will.
Il tutto in una sorta di esperimento, in stile 1860, foto in bianco e nero ed invecchiate, quasi un viaggio nel passato e futuro, come se i protagonisti fossero di colpo invecchiati.

Don Jonson.
Steve Coogan.
Elle Fanning and Glenn Close.
Lance Reddick.
Mark Ruffalo.
Michael Pitt.
Diane Kruger and Britt Marling.
Glenn Close.
Kristen Stewart.
Bill Hader.
Kurt Russell.
Philip Seymour Hoffman.
Anne Hathaway.
William H. Macy.
Rachel McAdams and Willem Dafoe.
Nick Cave.


Elijah Wood.
Elizabeth Banks. 
Maggie Gyllenhaal.
Tim Daly.
La vie en rose: paesaggi agli infrarossi.

Un artista usa vecchie pellicole concepite per la fotografia aerea per indagare sul cambiamento climatico e sulle conseguenze sulla vegetazione. Con risultati sorprendenti.

Islanda meridionaleDal blog PROOF.
Quando l'artista Daniel Zvereff ha visto il progetto Infra del fotografo Richard Mosse scattato nel Congo con pellicola all'infrarosso, ha capito che doveva trovare un modo per sfruttare anche lui al meglio la pellicola ormai fuori mercato nota come "Kodak Aerochrome". Concepita per la fotografia aerea, in particolare per evidenziare zone di vegetazione durante le ricognizioni o per scoprire accampamenti militari mimetizzati, viene descritta dalla Kodak come "pellicola sensibile agli infrarossi per diapositive in falsi colori". Nelle foto scattate con la Aerochrome la vegetazione assume rossi o viola accesi, mentre il resto della scena rimane grigio o blu.

Zvereff, che è innanzitutto grafico e illustratore, ha pensato che il miglior modo per trarre vantaggio dalle insolite proprietà della pellicola fosse intraprendere un epico viaggio verso l'Artide. Gli sembrava molto appropriato usare una pellicola in rapida scadenza concepita per la vegetazione per documentare i rapidi cambiamenti del paesaggio artico. "Volevo creare qualcosa che rappresentasse l'avventura e la libertà, ma che fosse al contempo legato nelle sue componenti da un concetto di base forte”. Zvereff era comunque consapevole che un progetto simile richiedeva molto tempo, pazienza e flessibilità. “Sapendo che la pellicola reagisce alla clorofilla nelle piante, ho pianificato il viaggio in una finestra di tre mesi durante l'estate; le foto non sarebbero uscite come le desideravo se i paesaggi erano ricoperti di neve".
Sebbene il progetto originale - intitolato Introspective - fosse centrato sull'Artide, alla fine Zvereff ha viaggiato in Islanda, Groenlandia, Spagna, Russia, Isola Svalbard, Kenya, Inghilterra, Alaska e Yukon Settentrionale in Canada. 


Tasiilaq, Groenlandia.

"Ho deciso che avrei iniziato in Groenlandia, dove il ghiaccio si sta sciogliendo e la caccia tradizionale sta scomparendo. Qui lo scioglimento dei ghiacci ha anche reso disponibili molte risorse naturali allo sfruttamento minerario, e le compagnie petrolifere hanno alterato l'economia e il tessuto sociale della Groenlandia. Mi piaceva l'idea di documentare tutto ciò con una pellicola che non esiste più”. "Da quando ho memoria sono sempre stato affascinato dalla Groenlandia", continua. “È sempre stata una terra misteriosa per me. Così grande, nel bel mezzo del mappamondo, e non ho mai conosciuto qualcuno che ci fosse stato”.

Tombstone, Yukon, Canada.

Per tutta la durata del viaggio, Zvereff ha cercato di mantenere i costi bassi e la qualità dell'esperienza alta. “Ogni tappa del viaggio è stata molto libera, priva di programmazione”, racconta. “Dove trovare io il modo per arivare in quei luoghi isolati con un budget molto basso"
Montagne dello Yukon, Canada.
Introspective, dal diario dell'artista.
L'artista ha anche deciso di tenere un diario e di disegnare delle illustrazioni dei luoghi che visitava. Per usare le sue parole: “Una combinazione dei miei pensieri con l'ispirazione ricevuta da altre culture ed esperienze, il tutto compresso insieme”. 

Longyearbyen, Svalbard, Norvegia.
Il nostro mondo è meraviglioso e di grande ispirazione, dice Zvereff.
“In un'epoca in cui ogni parte del mondo o quasi è visivamente alla portata dei nostri polpastrelli, può ancora sorprenderci in modi neanche lontanamente immaginabili”.

Groenlandia, dal diario dell'artista.
Kulusuk, Groenlandia. 

Quanto alla pellicola infrarossa, è pressoché andata, tutta. Zvereff racconta che il suo fornitore ne comprò un rotolo all'ingrosso dalla Kodak anni fa e lo tagliò in vari formati. Ora è pressoché introvabile, salvo qualche rullino che viene venduto all'asta su eBay attorno ai 100 dollari.

Preludio, dal diario dell'artista.

Per saperne di più, visitate il sito web di Daniel Zvereff o il suo flusso Instagram.Janna Dotschkal è su Twitter e Instagram.
JR con The New York City Ballet Art.

L'installazione artistica nella foto qui sotto è di francese graffiti-artist-trasformato-TED-vincitore del Premio JR. 


Il suo lavoro è di solito classificato come Street Art, ma questa volta ha fotografato 80 ballerini della New York City Ballet per creare una serie di quadri che verranno visualizzati durante la stagione invernale del balletto, tra cui una enorme installazione sul pavimento della passeggiata che comprende tutti i ballerini. Una straordinaria performance "Art Series" del NYCB due, che si svolgerà il 7 febbraio e il 13 febbraio, ma è aperta al pubblico dal 2 febbraio anche - 9 febbraio, a titolo gratuito.


















Il Tesoro Hitler, scoperte altre 60 opere d'arte: ci sono anche Picasso, Monet e Renoir. 


Dopo il clamoroso ritrovamento dello scorso novembre, i capolavori sono stati scovati nella casa salisburghese di Cornelius Gurlitt. 

BERLINO - Altre 60 opere d'arte sono state trovate nella casa di Salisburgo di Cornelius Gurlitt, l'81enne che aveva tenuto nascosti a Monaco oltre 1500 capolavori razziati all'epoca del nazionalsocialismo. Tra le nuove tele scoperte figurerebbero anche un Picasso, dei Monet e dei"Su incarico di Corenlius Gurlitt, degli esperti esamineranno le opere per stabilire se siano parte dei capolavori razziati in guerra. Stando alla valutazione attuale, sulla base di un primo esame, questo sospetto non è stato confermato", ha detto il portavoce del collezionista, Stephan Holzinger. 


IL TESORO SCOPERTO A NOVEMBRE

Gurlitt è in custodia dalla fine del 2013. Molti dei capolavori ritrovati a Monaco lo scorso novembre, invece, erano parte di quelli classificati nel Terzo Reich come 'arte degenerata' e sequestrati dai musei tedeschi nel 1937 o poco dopo. Per 'arte degenerata' si intendono opere perlopiù moderne o astratte realizzate da artisti che il regime di Adolf Hitler riteneva avessero caratteristiche "devianti", spesso attribuite alla 'corruzione ebrea', che potevano influenzare negativamente i cittadini. Le tele di Monaco erano state ritrovate nel 2012 in una perquisizione legata a un caso di evasione fiscale, ma la storia è venuta fuori solo lo scorso 3 novembre. 

La Repubblica.











C'erano anche capolavori di Marc Chagall e Otto Dix, realizzati nei primi del '900, quadri di Picasso e Matisse e dipinti del XVI secolo tra le opere trafugate dai nazisti e recuperate in un appartamento a Monaco di Baviera. Nel corso della conferenza stampa sono state proiettate le immagini di alcuni di questi dipinti. Oltre 1500 le opere ritrovate, la maggior parte provenienti dal cosiddetto "tesoro di Hitler".