martedì 3 febbraio 2015

Rosso Istanbul, Ferzan Ozpetek.


Ferzan Özpetek 
3 febbraio 1959. 
Regista e sceneggiatore turco.

“Amore. Che cos'ho imparato sull'amore?
 
Quello che ho imparato sull'amore e' che l'amore esiste. Che non dimentichiamo mai le persone che abbiamo amato, perché rimangono sempre con noi; qualcosa le lega a noi in modo indissolubile, anche se non ci sono più. Ho imparato che ci sono amori impossibili, amori incompiuti, amori che potevano essere e non sono stati. Ho imparato che è meglio una scia bruciante, anche se lascia una cicatrice: meglio l'incendio che un cuore d'inverno. Ho imparato... Che è possibile amare due persone contemporaneamente. A volte succede: ed è inutile resistere, negare, o combattere. Ho imparato che l'amore non è solo sesso: e' molto, molto di più. Ho imparato che l'amore non sa ne' leggere ne' scrivere. Che nei sentimenti siamo guidati da leggi misteriose, forse li destino o forse un miraggio, comunque qualcosa di imperscrutabile e inspiegabile. Perché, in fondo, non esiste mai un motivo per cui ti innamori. Succede e basta. E' un entrare nel mistero: bisogna superare il confine, varcare la soglia. E cercare di rimanerci, in questo mistero, il più a lungo possibile...

E lui come si sente? Lui si sente all'improvviso come svuotato. Si sente stanco... Perché' ad un tratto affiora in lui, insopprimibile, la nostalgia di quello che è stato, lo struggimento degli amori impossibili, l'amarezza dei piccoli tradimenti degli amici, l'ossessione degli squilli di un cellulare che non tace mai, a cui non può e non sa sottrarsi...

E cosa consiglierebbe a lei?
Le direbbe parti, vai a sud. Il più a sud possibile. In un posto dove il mare abbia un colore che ti accarezzi e che ti faccia bene. In un posto dove ci sia solo una locanda, un ristorante con il pesce appena pescato, un vino bianco senza etichetta che magari sa un po' di resina. Un posto dove sedersi a guardare un tramonto... O magari l'alba... Un posto dove chiudere gli occhi al sole e lasciar parlare il corpo... Forse questo posto esiste solo dentro di noi. Ed è lì che dobbiamo provare. Cercarlo. E se non riusciamo a trovarlo, bisogna inventario. Perché a volte non serve partire, fuggire. Il vero altrove, spesso, e' dove già siamo, e possiamo trovarlo solo se abbiamo la forza di affrontarlo. Muoversi da fermi accettando la realtà. E solo così cambiarla. Muoversi da fermi o fare le valigie per il mondo. Un passo dopo l'altro.

E quando trovi il coraggio di raccontarla, la tua storia, tutto cambia. Perché nel momento stesso in cui la vita si fa racconto, il buio si fa luce,e la luce ti indica una strada. E adesso lo sai, il posto caldo, il posto al sud sei tu.”

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