Le città più colorate del mondo.(Prima parte).
Dimenticatevi il grigio malinconico di certe località del nord Italia, e il bianco accecante di alcuni borghi meridionali. Ecco un viaggio fotografico tra i luoghi più vivaci e allegri del nostro pianeta, i cui edifici sono stati ridipinti per esigenze specifiche o per la gioia degli occhi.
Ogni viaggio merita una documentazione fotografica, ma alcuni luoghi sono più fotogenici di altri: è il caso delle località ritratte in questa e nelle prossime foto, città dalle tinte allegre e vivaci pitturate per esigenze di navigazione, tradizioni locali o per i capricci dei loro sovrani. Qualunque sia l'origine del look multicolor di questi luoghi, ciascuno di essi meriterebbe una visita.
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Il quartiere di Bo-Kaa a Città del Capo, Sudafrica, dove il mix di colori sui muri esterni riflette la mescolanza culturale che si trova all'interno delle case. Il distretto era originariamente popolato dagli schiavi malesi portati qui dagli olandesi, nonché rigorosamente musulmano. Dopo la fine dell'apartheid è divenuto un luogo multiculturale dove i colori investono ogni edificio, dalle case ai negozi, agli edifici sacri. |
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Si racconta che le tinte vivaci delle case siano inizialmente nate come una reazione degli schiavi al trattamento dei coloni, che li obbligavano a vestire di nero e grigio. Anche se nel tempo i colori sono diventati il tratto distintivo di questo angolo di Sudafrica - insieme alla cucina multietnica - e un'attrazione per turisti e fotografi. © Peter Adams/JAI/Corbis |
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Un segno distintivo. Molti secoli fa i membri delle famiglie dei bramini, la casta sacerdotale di Jodhpur, in India, decisero di verniciare le proprie abitazioni di azzurro per distinguerle da quelle degli altri abitanti. Ma il colore piacque a tutti e in breve diventò quello di tutte le case del centro storico. Questa storia non è condivisa da tutti gli abitanti della seconda città del Rajasthan: alcuni sostengono che il blu tenga lontane le zanzare, altri che sia un modo per mantenere freschi gli edifici e difendersi dall'afa. |
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Nel 1876, il Maharaja Ram Singh, re di Jaipur, la capitale del Rajastan, in India, decise di far dipingere la città di rosa, il colore tradizionalmente legato all'ospitalità, tutta la città, per dare il benvenuto a Re Edoardo VII Principe di Galles. Da allora Jaipur è conosciuta come la "Città Rosa": questo è il colore dominante in strade e monumenti (nella foto, l'Hawa Mahal, o Palazzo dei Venti). © Andrew Holbrooke/Corbis |
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Nella favela di Rocinha, a Rio de Janeiro, dove un intero quartiere - la Rua 4 - è stato rimesso a nuovo, ampliato, con strade larghe al posto dei vicoli senza luce, e dipinto con colori vivaci. Il progetto di ristrutturazione in una zona in cui la situazione sociale è ancora precaria è iniziato nel 2011 dopo che uno dei narcotrafficanti che controllava la zona è stato arrestato. KPbIM©, Flickr |
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L'edificio multicolore che dà il benvenuto a chi si addentri nella favela di Rocinha. Le favelas di Rio de Janeiro e San Paolo sono spesso al centro dell'interesse degli artisti che tentano di recuperare le aree degradate per farne la base di murales, giochi di colori e ritratti. dcamposeco, Flickr. |
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Mi avanzava un po' di vernice Nel quartiere simbolo del tango, La Boca, a Buenos Aires, le case venivano dipinte, nell'800, con le rimanenze dei colori usati per dipingere le barche attraccate sul Riachuelo, il fiume che bagna questa parte di Argentina. Dene' Miles, Flickr |
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Gli autori della geniale trovata furono i marinai genovesi emigrati qui alla fine del XIX secolo: della cultura ligure sono rimaste tracce sia in alcuni vocaboli sia in cucina: si può gustare a La Boca una versione argentina della Fugazza con queso (la focaccia al formaggio) e della farinata. Nella foto la via di El Caminito, dove vengono dipinti gli edifici. © Christian Guy/Hemis/Corbis |
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Si narra che gli edifici di Chefchouen, la città blu del Marocco, furono dipinti di azzurro dai rifugiati ebrei che vi stabilirono negli anni '30 del '900. Il blu è il colore di Dio e del paradiso, e questa tradizione - che un tempo si basava su tinte esclusivamente naturali, ricavate dal guscio di un crostaceo - si è tramandata fino ad oggi. Mark Fischer, Flickr |
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E anche in Italia non mancano gli esempi di cittadine dai colori allegri e vivaci. Quelli delle case di Burano, un insieme di isole nella laguna di Venezia settentrionale, dovevano servire ai pescatori in navigazione sui canali a ritrovare la propria abitazione nelle giornate di nebbia. AlfredoGhidini |
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A ogni casata il proprio colore In base a un'altra ipotesi, le tinte color pastello erano un segno distintivo delle varie famiglie di questa località, e ora l'usanza di dipingere gli esterni delle case è rimasta come una tradizione locale. cat.marilyn2 |
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Le caratteristiche cromatiche di Burano e la vicinanza a Venezia attirarono qui, nei primi del '900, molti pittori: nacque così la cosiddetta "scuola di Burano", più che una vera e propria scuola, una stagione pittorica che durò fino al 1946. Faberphoto |