lunedì 10 marzo 2014

Ritratti italiani, noi e i nostri amici a quattro zampe.
Un progetto fotografico itinerante per raccontare il rapporto uomo-cane, promuovere le adozioni, aiutare i canili. Ma soprattutto per fare cultura cinofila

Scatti in bianco e nero, n
essuno sfondo, nella foto solo loro: una persona e un cane. E' questo che Luca Spennacchio, fotografo e istruttore cinofilo, vuole raccontare in Ritratti Italiani, la storia di una relazione, la coevoluzione di un binomio cominciato migliaia di anni fa, che dura ancora oggi.

Personaggi più o meno noti del mondo della cinofilia e del volontariato, gente qualunque, famiglie, con un unico comun denominatore, un amico a quattro zampe. Questo è il punto focale : lui, il cane, non fa distinzioni di sesso, di lavoro, di provenienza, di ricchezza o povertà. "Non voglio raccontare la storia del singolo o della coppia - spiega Luca - ma micro avventure quotidiane dove il rapporto con il cane è l'unica "livella" (citando Antonio De Curtis) che rende gli uomini tutti uguali, che siano presidenti, papi, operai. E in queste foto non puoi distinguerli". "I cani portano un cambiamento nella nostra vita - prosegue - se lo accettiamo la storia va avanti, se lo rifiutiamo, il cane finisce in canile e questo accade purtroppo ancora troppo spesso. Le persone ritratte in questo progetto, che diventerà presto un libro, hanno scelto di portare avanti la loro relazione, non hanno ceduto di fronte alle difficoltà, e si sono fatte fotografare orgogliosamente con il loro amico".

I volti seri, le pose statiche, immagini essenziali dove movimento ed espressività sembrano affidate unicamente ai cani. Anche questa impostazione non è casuale ma sottintende un messaggio, quello contro l'abbandono." L'argomento che si sta affrontando è serio - afferma Luca - troppo spesso la presenza di un animale tende a essere banalizzata o legata al mondo infantile". Il rapporto con loro invece non va preso alla leggera, è un impegno profondo e a lungo termine.

Ritratti Italiani ha già fatto tappa in molte città della Lombardia, scendendo fino a Bologna e Firenze, ma l'intenzione è quella di girare tutta l'Italia, entrare nei canili disposti a fare da set fotografico offrendo loro parte della donazione di chi sceglie di farsi fotografare. E anche questo è un modo per fare cultura cinofila: un invito a visitare le strutture che lavorano bene con gli animali, quelle che si impegnano nel seguire i loro ospiti e li aiutano nel reinserimento in famiglia. Ultima nota: la maggior parte dei cani ritratti provengono da canili, qualcuno, forse, uscito anche grazie a queste foto.





















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